Giovedì, 26 Marzo, 2015
Il professor
Michel Imberty
Professore Emerito all’Università di Parigi Ovest - Nanterre – La Défense
terrà il seguente seminario:
Musica e metamorfosi del tempo nel XX secolo
“ Problemi di psicologia cognitiva"
Abstract - La musica è arte del tempo. Non solo perché si sviluppa nella dimensione temporale, ma anche perché comporre significa creare nuove forme di tempo. Si tratta di un tempo immaginario, che delinea esperienze intime della soggettività umana, nonchè rappresentazioni culturali e modalità comunicative sociali. Dopo Wagner e fino a Boulez, tutta la musica del Novecento sembra negare il tempo, frammentandolo, rinviandolo ad un utopico spazio sonoro. Il XX secolo avrebbe potuto essere creatore di una musica senza tempo, di una cultura senza storia? Le neuroscienze mostrano che il funzionamento del cervello umano e il nostro rapporto col mondo sono “narrativi”, e che la coscienza stessa è temporale, al più alto livello. Dopo il serialismo integrale degli anni ‘50, i compositori tornano al lavoro sul tempo, ritrovando così le radici profondamente umane della musica.